“Suona la campana, chiama gli spettri, raduna i soccorritori e i pirati. Le secche stanno in agguato, i venti urlano, la pioggia scroscia, le onde s’infrangono. Una notte, nella gelida oscurità qualcuno commetterà un errore.
Il mare non avrà pietà” (John T. Cunningham)
Commissionata dai Giapponesi come Cacciatorpediniere Kawakaze (Vento del Fiume nella lingua del Sollevante), ai cantieri Scozzesi “Yarrow” di Glasgow in Scozia, la nave fu acquistata dalla Regia Marina che la battezzò “Audace”.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Nave “Audace” prese parte principalmente alle operazioni del teatro Adriatico.
Di notevole importanza storica il fatto che fu la prima nave italiana ad attraccare a Trieste il 3 novembre 1918 con il Generale Carlo Petitti di Roreto, che proclamò l’annessione della città all’Italia ed in seguito, il 10 novembre, sempre trasportati dall’Audace, sbarcò a Trieste il re Vittorio Emanuele III; da allora l’asburgico Molo San Carlo venne ribattezzato Molo Audace.
Tra le due guerre viene declassata a Torpediniera col ruolo di scorta convogli e nella Seconda Guerra Mondiale ha sempre operato nell’Adriatico fino all’armistizio dell’8 Settembre 1943.
Dopo l’armistizio, nel Mediterraneo, viene a mancare completamente la forza Navale Italiana, su cui i Tedeschi contavano per contrastare gli Inglesi. La Kriegsmarine reagì quindi a tale mancanza nell’unico modo possibile: recuperando le navi Italiane e rimettendole in mare con equipaggio Tedesco; l’ordine arrivò direttamente dal “Oberkommando der Marine” impartito dal Ammiraglio Doenitz in persona.
RN “Audace” si trova praticamente abbandonata nel porto di Venezia quando viene “sequestrata” dai Tedeschi che la rinominano “TA-20” e ne modificano pesantemente l’armamento sbarcando i tubi lanciasiluri ed incrementando l’artiglieria contraerea, in quanto gli Inglesi avevano ormai il completo controllo dei cieli.
Da qui nacque la storia delle Torpediniere Straniere, in Tedesco “TorpedoBoote Ausland” o “TA”.
Sotto il comando della Kriegsmarine opera in Adriatico sempre come scorta convogli col ruolo di appoggio contraereo.
Nel 1944 la Wermacht è, oramai, in grosse difficoltà in Grecia, Albania ed in tutto il settore Balcanico; la guerra aveva intrapreso una via che non era più possibile cambiare ed ai Tedeschi non rimaneva che ritirarsi verso la Germania.
Nel Marzo del 1944 posa campi minati di fronte Ancona ed in altri punti del medio Adriatico.
Nel Novembre dello stesso anno l’ “Audace”, oramai “TA-20” insieme ad altre unità è impegnata nella scorta di un convoglio che ha recuperato uomini e mezzi Tedeschi in ritirata da Sebenico, con l’obbiettivo di raggiungere Pola; ma tra le isole di Pago e Lussino, gli Inglesi, coordinati da forze di intelligence che operavano a terra insieme ai partigiani, stanno preparando un terribile agguato.
Infatti nascosti dall’isola di Lussino si trovano nascosti e pronti ad entrare in azione due cacciatorpediniere classe Hunt, lo HMS Avon Vale e lo HMS Wheatland. Due “predatori notturni” potentemente armati e dotati di radar per dirigere il tiro dell’artiglieria; una tecnologia che non lascia scampo alle navi Tedesche.
Colpita a morte la TA20/Audace cola a picco inabissandosi a oltre 70 metri di profondità.
Nello scontro affondano anche due corvette ex-italiane: la “Melpomene” al comando del Tenente della Riserva Navale Heinz Trautwein e la “Spingarda” al comando del Tenente della Riserva Navale Klaus Wenke (per la Kriegsmarine rispettivamente UJ202 e UJ208)