La necessità di foto, video e verifiche sullo stato del relitto sono state considerate “prioritarie”. La programmazione di tutti gli aspetti della spedizione ha avuto il supporto logistico del “Argentario Divers” di Porto Ercole (GR) e l’aiuto del Credifriuli di Palmanova (UD).
Questa fase si è conclusa con successo grazie a due immersioni a 76 metri sul relitto della nave che si trova nel il tratto di mare tra le isole di Pago, Cherso e Lussino.
L’immersione sul relitto Audace/TA20 ha dovuto affrontare diverse sfide tra cui la profondità, le condizioni meteo non ottimali e la difficoltà di rintracciare il relitto. Un primo tentativo a settembre è stata infatti annullato causa forti venti di bora
La spedizione, capitanata da Angelo Colla e formata anche da Simone Nicolini, Davide De Benedictis, Rytis Kuodis e Marco Ciani, prevedeva una suddivisione in due gruppi: “il team foto” e “il team video”.
Entrambi erano costituiti da tecniche di immersioni miste, cioè sia con circuito aperto che con rebreather; inoltre tutti erano equipaggiati con “Dive Propulsion Veichle”, in gergo scooter subacquei.
La configurazione in circuito aperto prevede un bibombola in acciaio 20 litri (20 + 20) caricato a 250 bar di trimix 12/60 e una bombola in alluminio S80 caricata a 200bar con la medesima miscela.
La decompressione invece prevede che il primo gas sia il trimix 21/35, seguito da un nitrox 50, per concludere con una tappa a 6 metri in ossigeno puro.
La discesa è piuttosto veloce ed s’impiega poco più di 3 minuti per raggiungere il fondo; oltre i 60 m la visibilità cala. Il profilo di entrambe le immersioni è stato di 50 min ad una profondità di 75 m a cui corrisponde un obbligo decompressivo di 160 min.
La nave giace in assetto di navigazione, lo scafo è pesantemente offeso dai colpi di artiglieria dei Cacciatorpediniere Inglesi. Il relitto ha la parte prodiera sprofondata nel fango per qualche metro, ma comunque in perfetto assetto di navigazione, mentre la parte poppiera risulta inclinata sul fianco sinistro di circa 30 gradi mostrando l’elica di dritta.
Sono presenti sia a dritta che a sinistra le mitragliatrici contraeree con i caricatori inseriti, nella zona centrale è presente la batteria contraerea a due canne, mentre sul ponte verso poppa ci sono bombe di profondità; a prua invece insieme al cannone è visibile l’ancora di dritta perfettamente al suo posto. La plancia di comando è completamente devastata della ferocia della battaglia.